Piccole Dolomiti - Sengio Alto | Prima Torre delle Giare Bianche

Via Stefani - Spigolo Nord Est

Grandes voies

Informations

  • Piccole Dolomiti - Sengio Alto
  • Prima Torre delle Giare Bianche
  • dallas700
  • 200 m - 6 hauteurs
  • V+
  • V+
  • R2
  • II
  • 27-06-2025

Félicitations

dallas700: La prima via lunga di stagione è sempre un'incognita. Si cerca sempre di arrivarci preparati con un minimo di allenamento e varie uscite in falesia, ma come si reagisce poi al chiodo lungo o al friend improvvisato lo si impara direttamente sul posto. Per vari motivi la stagione è già avanti, il solstizio d'estate è già passato e non c'è stato tempo per qualche via facile o comunque ben attrezzata a fix in Val d'Adige o Arco. Quindi andiamo direttamente al sodo sulle Piccole Dolomiti. L'amico Ulisse mi propone una via che aveva tutte le incognite del  trappolone. Avvicinamento non comodissimo, caldo infernale da pieno sud-est e itinerario aperto da Matthias Stefani, dove a seconda della situazione il V probabilmente e' V+ se non VI. Per fare un esempio di quello che intendo, si rimanda la gentile utenza ad andare a percorrere il Diedro Stefani-Toldo alla Bastionata Obergrubele (Valdastico). Comunque venendo ai fatti, la giornata è andata alla grande. Abbiamo preso l'unico giorno con zero termico a 4200 metri in una settimana dove si aggirava sempre tra i 4500 e i 5000. La via viene denominata come Spigolo Nord Est ma in ombra ci sono giusto gli ultimi due tiri. Il temuto avvicinamento nel boale, come indicato in rosso dalla scritta Giare Bianche, alla fine si è rivelato meno tragico del previsto, addirittura quasi ombreggiato dai faggi. Premesso che già alla mattina non ero un granché di buon umore, questo primo step positivo mi aveva ridato una certa tranquillità. Al punto che, giusto per smentire la cosa, appena giunti alla base della via ci ha subito accolto una piccola ma efficiente scarica di pietre. La frase di Ulisse era stata davvero confortante... "saranno stati i camosci sopra". Beh chi se ne frega di chi ha la colpa, i sassi son sempre sassi. Nella luce accecante stile test atomico nel Pacifico mi butto io sul primo tiro di 50 metri. Dopo un muretto protetto iniziano lunghe placche un pelo scivolose che si salgono da una clessidra cordonata ad un altra, non proprio vicine. Nell'unico tratto ostico piazzo in una tasca orizzontale un BD 0.3. In genere è quello che rimane sempre in macchina. Il brutto anatroccolo, ma anche quello più luccicante che uso pochissimo. Oggi come allora su Desiderio Sofferto trova la sua locazione perfetta e mi offre quella sicurezza per andare via spedito fino in sosta. Ulisse ora può slegare le sue capacità su due tiri in sequenza con tanto V grado e anche V+/1 pass. VI-, belli e discretamente protetti ma comunque da integrare. Placche verticali e strapiombetti non del tutto simpatici (L4, variante a sinistra del camino). Padronanza del grado indicato obbligatoria. Io mi prendo il facile traverso verso destra che ci porta finalmente in ombra. Segue un tiro favoloso su roccia grigia lavorata, mai difficile sul IV+ ma con vari passaggi diciamo atletici per cinquantenni. Tutto ben protetto o facilmente integrabile. L'ultimo tiro spetta al compagno, non banale per niente l'uscita verso destra dalla nicchia. VI- ci può stare. Ultimi 15 metri sulle uova fino a sfilare a fianco di un capitello sferoidale in bilico. Insomma una bella via, che si percorre tutta d'un fiato con sei tiri di arrampicata vera senza ghiaioni o altre squisitezze del genere. Tre ore il tempo che ci si impiega. Accontentato così anche Ulisse che si lamentava del fatto che non voglio mai percorrere le vie che propone lui. Allo stesso tempo avrà comunque realizzato che non era un via di IV e che certe proposte vanno anche metabolizzate. Le relazioni in rete sono ottime. Come materiali servono una dozzina di rinvii e una serie di friends BD fino al rosso n°1. Fettucce e kevlar per le ulteriori clessidre che si incontrano. Anche nuts piccoli vengono comodi. Al momento tutte le soste sono attrezzate con cordoni, alcuni dotati di maglia rapida o anello. Due note: in testa a L1 c'è un ghiaione pensile che da sotto non si vede e che se rilascia materiale sono dolori. Dalla cima all'ancoraggio di calata (due golfari alla francese) occorre fare davvero molta attenzione. Sentierino esposto e con pietrisco infido. Bella via, giornata completa comprensiva di avvicinamento e discesa che prendono il loro tempo. Ogni volta che ritorno dalle Piccole le apprezzo sempre di più. Regalano salite mai banali e intense ma allo stesso tempo l'ambiente è rilassante nonostante sia anche severo. Forse davvero la giusta definizione sarebbe "severe ma giuste". Tipo il professore a scuola che ti strapazza tutto l'anno ma poi alla fine ti da un buon 6 politico, anche un 6+ se e' in buona perché la bidella Rosaria ha accettato l'invito a cena.

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