Lastoni di Formin | IV Bastione di Mondeval

Sperone Irene

Tapia

Informaciones

  • Lastoni di Formin
  • IV Bastione di Mondeval
  • dallas700
  • 200 m - 6 largos
  • V
  • V
  • R3
  • II
  • 08-08-2025 Reciente

Felicitaciones

dallas700: A meno di un mese dalla salita con Gec sulla Hoi-Nau alla Punta Lastoi sono di nuovo qua. La coincidenza che degli amici di Jacopo andavano a scalare su Re Artù e la curiosità di Hanna di rivedere dopo tanti anni il poggetto sui Formin con le sculture essenziali create con listoni di pietra, ha creato la combinazione perfetta. Questo vuole dire un avvicinamento lunghetto e un rientro davvero eterno. In ogni caso mi sono portato a casa una stupenda giornata in questi posti e una discreta arrampicata sullo Sperone Irene. Ci sono già due relazioni in rete esaustive, però vorrei completare le informazioni disponibili con qualcosa in più. Rimanendo sullo schizzo del libro di Bernardi, il primo tiro a pochi metri da terra presenta materiale instabile anche di discrete dimensioni. Quindi fare attenzione ed aggirare da sinistra. Tiro molto lungo e facile ma detritico nell'ultima parte. Sosta con 3-4 chiodi ma cordoni in parte in cattivo stato. Da qua si parte prima attraversando il canale poi iniziando a traversare salendo verso destra (roccia non sempre salda) fino in cima alla torretta. Qua c'è una tasca per mettere un friend discreto BD 0.5 o 0.75. Si traversa ora a destra qualche metro (roccia grigia) dove nella zona più lavorata c'e' un'ottima clessidra (non cordonata, da cercare!). A questo punto, sebbene si potrebbe provare a salire in verticale, l'incertezza fa da padrona e quindi allungando tanto la protezione su clessidra si ritorna verso sinistra per vincere un piccolo strapiombetto con una lama un po' rotta sul suo lato destro. Qua ci sta un BD 0.3 proprio perfetto. Vincere l'ostacolo con arrampicata esposta ma su buone prese (cercare bene), V sostenuto. Il peggio della giornata è alle spalle, poco sopra si reperisce un vecchio cordone in clessidra. Più o meno verticalmente si arriva alla scomodissima sosta su vari chiodi collegati assieme. Qualche cordone è marcio, addirittura è presente un grillo in acciaio che peserà 1 kg. Forse un po' di pulizia non guasterebbe, più che altro per evitare di attaccarsi a qualcosa di poco affidabile. La maglia rapida triangolare sui kevlar verde invece è in buono stato. Per trovare questa sosta, non visibile fino all'ultimo momento, tenere a vista il lato destro di un tettino giallo. Da qua in poi lo schizzo di Bernardi, unitamente alle relazioni su internet, mi pare corretto e le possibilità di finire fuori via sono minime, tenendo spesso una traiettoria verticale. La parete è molto uniforme, in genere dopo le cenge c'è sempre uno strapiombino da superare. Il quinto tiro è quasi 50 metri e si va a sostare piuttosto a destra (rispetto allo schizzo del libro) su due chiodi (senza cordoni) su una cengia piuttosto larga. Da qua poi si sale la paretina di pochi metri sulla verticale, per poi spostarsi a sinistra a prendere una crestina e poi un canale via vai sempre più facile. Giunti nella zona dei rotti, tirare fin su in cima e sostare su bello spuntone vista Pelmo, eliminando di fatto un eventuale settimo tiro detritico di 20 metri. Ho segnato R3 non perché la via sia improteggibile, ma più che altro perché sul secondo tiro non si capisce bene la direzione da seguire e non ci sono cordoni a indicare la strada. Pertanto si devono prendere delle decisioni ed è necessario proteggersi di conseguenza (con quel poco che passa il convento...). Oltre alle soste in effetti la via non ha chiodi, direi 2/3 in totale. Che dire di questa via...diciamo che fine a se stessa non vale la scarpinata. Magari dormendo in tenda in zona e abbinando una seconda via nella giornata seguente, potrebbe essere una buona soluzione. Da passo Giau ci vuole 1 ora e mezza per l'attacco. Staccarsi dal sentiero 436 nel momento giusto per attraversare il grande ghiaione nato dalla frana del 2018. Per la discesa, dall'uscita della via muoversi verso est nella depressione (10-15 minuti) fino a trovare di fatto un corso d'acqua secco con ometti che anticipa il canale di discesa. Nel canale gli ometti sono ben visibili, fuori da questo tenere la destra orografica fino a dei prati ripidi, poi bene o male raccordarsi al sentiero CAI. Scalata di famiglia con Hanna e Jacopo che ringrazio anche questa volta.

Comentarios


Más tapias de dallas700

Tre Cime di Lavaredo Anticima della Cima Piccola 350 m
13 largos
  • : 6a
  • : VI
  • : R2
  • : II
Lastoni di Formin Punta Lastoi 350 m
10 largos
  • : 6b+
  • : 6a+
  • : S2
  • : II
Coston d'Averau q.2200 Ovest 7 largos
  • : V
  • : V
  • : R2
  • : II