Sarner Scharte | Sud-Ovest

Holzer-Kante (con attacco basso) - H.Holzer 1969

Multipitch

Informazioni

  • Sarner Scharte
  • Sud-Ovest
  • dallas700
  • 400 m - 10 tiri
  • IV+
  • IV
  • R2
  • II
  • 03-09-2025 Recente

Congratulazioni

dallas700: Come di consueto mi ritrovo a sfogliare tutti le guide di arrampicata che possiedo pur di trovare la combinazione giusta, ignorando senza logica la lista già pronta delle vie lunghe che ancora vorrei scalare. I parametri questa sono volta sono grado moderato, parete sud, lunghezza consistente per dare giusta dignità al giorno di ferie. Sfogliando ormai ad ora tarda una pubblicazione di Jacopelli, noto qualcosa che mi colpisce. Sarner Scharte, ovvero Forcella Sarentina. La memoria mi richiama che anche i Sass Baloss ne avevano scritto e guarda caso proprio sulla via vincente, lo Spigolo Holzer o meglio Holzer-Kante. Sono titubante nel proporla a Daniele, so di mettermi in discussione su una via placcosa e poco chiodata, nel dubbio che in trasferta sopra Bolzano il terzo grado sia quinto e via dicendo ma accetto il rischio e vado avanti. Soliti preparativi tardivi del caso che ci proiettano alle ore 22 in zona San Genesio Atesino, alle porte della Val Sarentino. L’agriturismo Gruberhof ci accoglie in un’atmosfera di altri tempi, addirittura nonostante l’orario ci preparano un variegato piatto di canederli. Un un bicchiere di vino rosso aiuta a stemperare le perplessità sul domani. Colazione puntuali alle ore 7.00, man bassa di affettati e uova per accumulare proteine per la lunga giornata, neanche si andasse a scalare un 4000. Saldato il conto e salutato i gentili proprietari, ci velocizziamo per arrivare al parcheggio sopra i masi Riedelsberg, quota 1500 metri. Da qua si sale alla baita Tengler, successivamente seguendo sempre i cartelli per Sarner Scharte poi sentiero 3B verso nord e più in alto 3A verso sud fino all’attacco (studiare le immagini a casa). Poco prima si trova nell’ordine una fontana, un’edicola ovvero un manufatto in legno con tetto a punta e porticine da aprire, un masso pianeggiante con dietro una panchina, una salita secca e infine sulla sinistra una parete inclinata con un fix dorato a 1 metro da terra. Qua inizia l’Holzer-Kante con attacco basso. Un’ora e mezza dal parcheggio, 500 metri di dislivello. L’occhio fino a qua ha già avuto la sua parte, parliamo di boschi e praterie, sentieri su cui si cammina su grandi massi quasi fossero stati posati a lastricato, un’imponente parete ancora in ombra che osserva ma non giudica. I miei ricordi vanno ai paesaggi di Yosemite, ovviamente il confronto non tiene ma essendo lontano dalle montagne che sono solito frequentare mi sento illuminato ed attratto. Dalla base si distingue nitidamente lo spigolo che sale fino all’anticima, che gradualmente si inclina fino ad impennarsi sul finale. A questo punto non avrebbe senso scrivere una relazione, ne esiste una veramente ben fatta su un pdf gratuito dell’Alpenverein che si chiama “Red Rocks, vie multipitch sul porfido di Bolzano”. Uno scritto “attenzione” che dice la verità, con tanto di schizzo e grafica dettagliata. Oltre all’itinerario in questione ce ne sono tanti altri sulla stessa parete, di grado ben più sostenuto più che altro per amanti della placca e del fix lungo. Tornando a noi, butto lì alcune note che magari possono tornare utili ai ripetitori. Il primo tiro è veramente osceno, rovina quasi l’idilliaca atmosfera alpina. C’è un primo fix molto alto, si arrampica su facili risalti ma sfuggenti e sporchi di terra e aghi con percorso che dovrebbe tenere la sinistra ma è ostacolato da ingombranti mughi. Giunti sotto una liscia placca con tre fix data di sesto grado, la si evita infilandosi nell’arbustame verso sinistra, da ultimo vincendo un muretto con passo non banale. Finalmente si giunge alla sosta, dopo 60 metri di corda da tirarsi dietro. Bene...qua finisce il dramma e si entra in un’altra realtà che è bellissima, lo spigolo vero e proprio da cinque stelline. Si procede, ogni tanto compare qualche fix, oppure singole pareti solcate da fessure in cui ci protegge con i friends. Se si è ben attrezzati al riguardo l’arrampicata rimane sempre sicura ed entusiasmante. Il quarto tiro conviene spezzarlo in due, anzi mi pare la soluzione migliore. Circa a metà via, sullo schizzo saremmo ad L6, si trova un solo fix su 40 metri e l’uscita verso la sosta su una specie di fessura rovescia verso destra non è poi così banale o meglio sprotetta. Qualche nut e friend piccolo aiuta sicuramente a passare con più tranquillità, tra l’altro è anche il tiro con il porfido più bello della via! Un’altra lunghezza articolata porta sotto lo sperone finale, che si sale con avvincente esposizione per 60 metri (L8+L9 dello schizzo accorpati) e le maggiori difficoltà della via (IV+/V- qualche passaggio), varie protezioni. Dal comodo pulpito sommitale manca solo una lunghezza di rocce ed erba (conveniente il cambio scarpe) e un breve muretto finale per guadagnare il terrazzo finale con panchina e tabernacolo con dentro le grappe, dove però sono finiti i bicchieri. Quindi si guarda e basta, ma fa lo stesso perché la gioia dell’appena conclusa salita è talmente tanta che non è necessario rifugiarsi nell’alcool. Con 10 minuti a piedi si può raggiungere la bella croce di vetta con l’impagabile panorama a 360 gradi. Le cime delle Dolomiti ci guardano un po’ invidiose, sento che si consultano, che si incolpano l’un l’altra per non essere state in grado, questa volta, di offrire quello che ci ha dato la Sarner Scharte. Poco sotto la cima, su una zolla con dei fiorellini, ho costruito un piccolo ometto per ricordare “Jieck”, un’utente di questa piattaforma Escalibur.eu che ci ha lasciato a soli 36 anni per un incidente di parapendio, pochi giorni fa. Che la terra ti sia lieve, forse magari un giorno saresti decollato anche da queste montagne. Con le mani in tasca di chi è ancora pensieroso sull’ineluttabilità della vita, mi avvio alla forcella (splendido bivacco in legno) e poi giù a ritroso con discesa spacca ginocchia fino al parcheggio. La baita delle torte è chiusa (Tengler) quindi ceniamo all’ottimo Sarner Imbiss in bassa valle. Una cotoletta con le fritte non si può rifiutare, mi pare la giusta ricompensa per una stupenda giornata in montagna passata con il ritrovato Daniele, che con oggi ha eseguito il tagliando per tornare ad arrampicare e che ringrazio per la compagnia e la scalata. Chiudo con alcune note tecniche sui materiali: due mezze corde da 60 metri (non meno!), dieci rinvii, serie completa di friends BD (dallo 0,3 Blu fino al 2 Giallo, nuts piccoli, cordini e fettucce, qualche moschettone sfuso, materiale per le soste (quasi sempre a due punti). Chiodi e martello inutili. La cima è a quota 2460 metri, quindi dal parcheggio sono circa 1000 metri di dislivello compresi i 400 di arrampicata. Forse, ma la memoria potrebbe ingannare, la più bella via di III/IV grado che ho mai salito.

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