Sport climb in Australia

07-09-2010

per il mittico sito Escalibur: altro che quelli di 8a.GNU o Pareti...

Animato da leggende urbane e dicerie, decisi lo scorso natale di imbarcarmi in quella che probabilmente sarà l'ultima avventura del Dario: Australia.
Con un budget ridicolo arrivai a Sydney a metà gennaio: obbiettivo arrampicare TUTTO e sopravvivere a quello che fin dai primi momenti si rivelò come un posto costosissimo, il tutto possibilmente condito da un po' di gnocca australe.

5 mesi e 5mila dollari dopo posso dirvi che sicuramente è stata una bellissima esperienza, che l'Australia vale la pena (ma non troppo) e che come la Spagna non ce n'è da nessuna parte!

Ma cominciamo finalmente a parlare de pria facendo un passo indietro.
Durante il viaggio 2009 in Thailandia, ebbi il piacere di conoscere Graham Fairbairn, per gli amici Gman, australiano doc e tutta una celebrità nella sua terra natale.
Ci fu un feeling immediato ed imbarazzante, culminato in una romantica ascensione notturna in luna piena alla famosissima Humanality a Tonsai... mooolto gay =)
Ci divertimmo tanto assieme, e come di consuetudine ci scambiammo email e indirizzi, e chi mi conosce sa quanto questo possa essere pericoloso!
E così, ad un anno giusto di differenza mi fiondai in Australia, probabilmente senza un motivo e sicuramente senza un perchè... quasi per inerzia.
Contattai Gman solamente dopo aver trovato lavoro e alloggio, giusto per evitare quel feeling maledetto da scroccone ambulante (dirtbag) che tanta gente mi rimprovera, e comincò così la mia avventura arrampicatoria in cangurolandia.



SYDNEY

No, non è la capitale, ma sicuramete è la città più cool e quella più attiva in quanto a feste e arrampicata. Ci lavorai per 3 mesi come cameriere, facendo tanti soldi come non li farò in nessun ristorante europeo (25 euri l'ora + mance), ed arrampicando nei (molti) giorni liberi.
Il costo della vita è alto, ma fortunatamente lo sono anche le paghe. Le palestre abbondano e la community è piuttosto grande e felice di accogliere chiunque (no, non sono gli stronzi che siamo in italia o francia coi climber stranieri).
La città è sicuramente notevole sotto tutti gli aspetti, soprattutto femminile; certo, la night life non e' neanche lontanamente paragonabile alla fiesta di barcellona, ma surf e busta paga aiutano notevolmente il giudizio finale!



NOWRA

Falesia a 2 ore sud di sydney, fu la prima roccia dell' emisfero australe che toccai.
Scendendo dalla macchina, Gman mi lanciò la corda dicendomi “preparati ad usarla tanto oggi”... e come aveva ragione!

La falesia, se escludiamo l' avvicinamento pressocche nullo, è praticamente l'anti-dario:
svaso dopo svaso, grip patinoso, bulderosa e di lunghezza variabile dai 5 ai 12 metri... la MUERTE.
Ci avrei tranquillamente sputato sopra NON FOSSE che è dove l' arrampicata sportiva nacque in australia nei primi anni 80 e, soprattutto, che il principale protagonista del suo sviluppo tra gli altri era un quattordicenne Gman in versione Pietro del Pra a Lumignano... non vi dico con quanta enfasi ne cantavo le lodi ragazzi! (che falso che sono=)

Conclusioni: TUTTO è classico, tutto è sottogradato da essere RIDICOLO, tutto corto, tutto sbulderoso... non nego che possa piacere, ma personalmente piuttosto vado a lavorare!



BLUE MOUNTAINS

Parco naturale  a 2 ore ovest di Sydney e unica certezza pre-partenza dell' arrampicata australiana.
L' amico G mi ci porto  solamente dopo varie uscite a Nowra perche chiaro, “Nowra is better, mate!” (se, col 'azz!).
Senza parlare della roccia, il posto è veramente inpressionante; valli e falesie, valli e falesi a vista d' occhio, e tutte le valli piene di giungla e apparentemente impenetrabili.
La roccia gialla ed ovunque... muri infiniti dai 30 ai 60 metri che sembrano fatti per arrampicarci sopra... ma nella realta le cose sono un po' diverse.
Tanto per cominciare, le valli che sembrano impenetrabili lo sono davvero, ed il più delle voslte il muro che si vede dall'altra parte è a 6-7 ore di marcia a machete e tanta fortuna coi serpenti e ragni.
La roccia il più delle volte è di qualità, ma a volte delude, e non sempre garantisce la continuita' per un arrampicata decente.
Detto questo non vi preoccupate, resta ancora un paradiso senza fine per qualsiasi arrampicatore in cerca di sfide!
La roccia è unica: senza dubbio alcuno la cosa più dannatamente “sharp” e dolorosa che abbia mai toccato; Arenaria giovanissima con cristalli di quarzo da far invidia al granito, mangia pelle e scarpette ad una velocita' mai vista. Tutto questo surpluss di grip porta le vie dure ad essere letteralmente la morte delle dita.
Parliamoci chiaro: se si esclude Nowra che è un caso a parte, TUTTO in Australia è regletta, e nel caso delle blue mountains è piccola, dolorosa e puttana.
Arrampicata tecnica su liste il più delle volte positive e dai movimenti basici, ma cazzo quanto bisogna stringere; sul più bello che si crede d' avere la via in tasca arriva poi il crux impossibile e mortale, spesso un bel dead-point su regletta-cutter tutto da volere...
Insomma, arrampicata unica, rabbiosa e violenta su microappigli, spesso dolorosa e dinamica, che non regala niente. L'ho amata e odiata fin dal primo momento, ed ancor non ho chiaro che sentimento prevalga.
Ma apriamo una parentesi sul famoso settore di diamonds fall, tanto pubblicizzato da mille articoli, foto ed interviste.
Stiamo parlando di 8 vie, (di cui 3 progetti): un 7c (con piccole estensioni che lo portano a  2 8a e 7c+), un 8a+, un 7b+ affilato come la morte (Ondra si lascio cadere nell'onsight x il dolore...), 4  vie dure/progetti con multipli links e uscite ed un 7c+...se si toglie l' estetica (che nn manca) resta veramente un settorino.... veramente incredibile quanto famoso per niente sia questo muro.
Parlando di logistica, PAURA.
Niente campeggio e non pensiate neanche lontanamente di andarci senza macchina o compagno.
Ad alcuni settori ci si puo' arrivare comodamente in treno da sydney (2 orette e rotte), ma un mezzo e' veramente consigliabile.
Si puo' trovare un alloggio tipo ostello e megasupermercato a katoomba, e una volta li' macchina 10 minuti da settore a settore. Wild camping senza problema ovunque, ma state attenti a serpenti e ragni che veramente nn ci si scherza.
Le vie sono di tutte le lunghezze, tutte rigorosamnte a chimici dopo la disgrazia di 3 anni fa dove una coppia strippò un secondo tiro a spit precipitando al suolo.
La roccia è dura, ma spesso si arrampica su reglette così piccole che c'è da chiedersi quanto dureranno.
Conclusioni: un mega falesione, con una vita di vie ed una vita e mezza da chiodare. Lo stile deve piacere perche' non e' per niente un' arrampicata rilassata, ma da soddisfazioni.
Mi ci sono divertito un pasto e, complice un piccolo incidente da sicura statica, ho lasciato più vie incompiute che in nessun altro posto, non riuscendo a portare a casa nessun ambito 8a... bisognerà tornare cazzo!



Arapiles

Lasciato dopo tre mesi lavoro e Sydney, con tenda e sacco a pelo tutto rigorosamente anni 80 prestatomi da gman mi dirigo 14 ore sud per 2 mesi di arrampicata ed avventura.
Gli Arapiles sono la Mecca dell'arrampicata australiana. Purtroppo, non e' di arrampicata sportiva ke stiamo parlando, ed una volta arrivato li mi scontrai con una realta' che ormai snobbavo da troppo tempo: il trad.
Ma andiamo per tempo. Arrivato al campeggio alle 2 di notte grazie a un mezzo autostop, caddi immediatamente nella disperazione piu' nera.
Intanto niente elettricità, niente luce, niente acqua, a 40 km dal piu vicino supermercato o internet... se poi ci aggiungete ke non avevo ne compagno, ne attrezzatura e soprattutto NESSUNA voglia di arrampicare fessure di quinto con caduta della morte su micronutts... PAURA!
Ma allora, che cazzo sono andato a farci li? Semplicemente l'obbiettivo erano I grampians e il leggendario TAIPAN WALL: a soli 50 km di distanza, il compagno lo potevo trovare SOLO negli  Araps.
Prima notte lacrime, primo giorno disperazione e passeggiate, e poi un mese tra I più belli EVER!
Arrivai con un diploma in vagabondaggio e ne uscii con 2 lauree e un master...
Questi trad  climber sono troooppo hippie cazzo =)
Mi gettai fin da subito nella tendopoli dei local e, non con poche difficolta', fui accettato nella ciurma piu' come giullare che come compagno, ma almeno il problema partner era risolto.
Ero lo sfigato da deridere perche non sapevo qual'era il friend piu piccolo del giallo, perche usavo le reglette anziche' la fessura e perche mi lasciavo cadere per il dolore dei fingerlocks...
“what's in common between sport-climb and a guy sucking ur penis?? they r both great, but when u look down u cant stop thinking how GAY that is!”... io ero il gay a cui piacevano gli spit.
Erano comunque dei climber del cazzo. Soddisfatti con 3 viette al giorno di sesto, non forzavano mai il grado, km e km di free solo a vie di 100 metri di quarto (ma perche?)... grazie a dio il mittico GROG cercava un dario tanto quanto io cercassi lui.
Eravamo la coppia vincente. Lui metteva le protezioni, io trovavo I movimenti, 3 giri e tornavamo al camping col nostro bel 7c+. troppo fico. Se mi chiedete delle sensazioni a volare su dadi e company, vi diro: la roccia e' la piu' dura che abbia visto. Arenaria vecchia vecchia dal tatto del calcare, ma le protezioni ci mordono da far paura. Arrampicavo solo vie con protezioni gia piazzate e nella mia testa per qualche motive erano spit (ma probabilmente perche tenevano sempre).
La vita era facile come da nessuna parte. Mega falò notturno (ma consentito solo da aprile a settembre), si beveva l'acqua piovana canalizzata in una cisterna collegata alle grondaie delle latrine. Ogni giorno un paio di disperati andava in autostop nella vicina Horsham (40km) a cercare ogni sorta di cibo dai cassonetti dei supermercati: tornavano sempre piu' carichi di muli, con kili di verdura e carne scaduta di un giorno...mega grigliata...tutto free e tutto in compagnia.

Festa grande il lunedì: mettevamo dei cesti con insegne all' uscita del campeggio la domenica “donazioni cibo”, e tutti I weekendieri ci lasciavano il non mangiato... TANTA TANTA ROBA.
Lasciavano anche contenitori di gas a meta', che finivano tutti sul fuoco nel giro di 24 ore, per la felicita' di quei pochi che alle 2 di notte volevano dormire.
Gran combriccola.
Ma parlando di pietra, gli araps sono il miglior posto al mondo per imparare ad arrampicare trad, e lo confermo. Tantissime vie facili con roccia durissima e mille piazzamenti possibili, e' veramnete il posto perfetto da andarci con una figa o per imparare. Detto questo, per arrampicatori di 8a c'e' veramente roba limitata. Certo, punks in the gym e' sempre li' a farti il dito, ma veramente un paio di settimane convinte senza paura di volare sulle protezioni e si porta a casa tutto.
Mi ci sono stra-divertito, ci sarei stato un'altro mese ma il tempo in giugno e' brutto, la ciurma si disperdeva e ce sempre un domani per tornarci.
I primi giorni mi dissero di come me ne sarei andato cambiato nell'etica, ma accadde tutto il contrario. Torno con le idee chiare di come certi giochi, dal MIO PUNTO DI VISTA, semplicemente non valgono la candela. Ho visto e provato la paura vera e la consapevolezza di una vita in sedia a rotelle se la scarpetta scivola... e dico vaffanculo.
Indimenticabile un 7a+ x scaldarsi arrampicato dal GROG con morte assicurata... quel giorno non toccai roccia.
Continuerò ad amare il mio sport con I miei bei chimici che posso randare e che bello che e'! con la mia bella sosta e col primo rinvio passato (ma anche il secondo va=), e chi vuol traddare che traddi ma che non venga per convertirmi che lo mando a cagare!
Detto questo, mittici ARAPS... gran bell' esperienza.



GRAMPIANS

Come per le blue montains, falesiette dappertutto disperse in 50 km quadrati.
Come per le blue mountains c'era solo un settore che volevo vedere, ed in questo caso TAIPAN WALL.
Diamond fall fu vergognoso. Taipan wall fu l'orgasmo.
Esteticamente vince pari merito con cascade a ceuse l'ambito “dario awards” per “best looking wall”. E, a sorpresa, per la fine del trip ci sara' anche “best line ever climbed”.
Ma andiamo per ordine. Varie volte dagli araps ci fiondammo in giornata a settorini ai grampians; tutti di qualita' e belli, ma nessuno voleva andare a taipan.
Pericoloso e troppo duro le scuse piu' usate... poi, col un GROG entusiasta si mise a piovere per una settimana di fila, poi niente macchina... sembrava destino non riuscire a scalarci cazzo.
Ed intanto cresceva “the Hype”, l' aspettativa... e sapevo che mi avrebbe deluso.
Finalmente si pianifica una settimana intera col Grog. In 10 giorni l'aereo e 10 vie da fare...TUTTE 5.13... mostravo timidamente la tick list agli amici e  ridevano al mio ottimismo.
Finalmente in una mattina uggiuosa passo una curva e mi si piazza davanti sto murazzo arancione come nessuna roccia vista prima, ma mi contengo...”dont belive the hype, Dario, dont belive the hype!”.
10 giorni dopo, in aereo sognai ancora quel mio primo incontro con taipen... come mi sbagliavo!
Muro di 60 metri ad angolo costante e liscio come il marmo, si arrampica su canne in bassorilievo.
Sì, perche non ci sono prese, solo colate scavate dall'acqua da usare in opposizione/spallate/dulfer/camino/auguri di buon natale... tutto NATURALMENTE svaso, enigmatico e sottogradato.... BELLISSIMO.
La cosa più scioccante è che nessuna presa ha invito... le regle magari ci sono, ma finiscono arrotondate, cosippure I piattoni... e la roccia si è arenaria, ma come per gli araps così vecchia che la grana e ormai quella del calcare. Stringere è inutile...bisogna “fluttuare” veloci e precisi come non l'avevo mai visto. Se ti fermi ti cucini, se vai a razzo senza piedi ti cucini...i riposi sono TUTTI “CANSO” CAZZO... è la definizione di arrampicata-danza che tanto tempo ho cercato.
Inutile correre, ogni movimento ha il suo piede, inutile il lancio matame roca, tanto è uno svaso quello che troverai, i kneebar ci sono ma nn si incastrano perche non ce quel “bordino”... e canso anche quelli... si cade davanti al rinvio perche sei nella tipica posizione di merda e togli una mano e sei gia in volo...e che voli!
E questa e' la cosa che piu' mi e' piaciuta.
Da buon local, Grog mi presento al mitico HB malcom mathiuson, il michelangelo di taipen.
Mi confidò il segreto del suo muro, così snobbato ma amato. La sua opinione è basicamente la stessa dell' edlinger su blocage violent, ma portata all' ennesima potenza applicata ad un muro dove si cade sempre nel vuoto: tanta ma TANTA aria...runout infiniti che per lavorare I movimenti devi essere pronto a 10 metri di volo per crux. In piu', queste famose colate d'acqua non sempre arrivano al suolo, ed il resto e' 16b+, quindi o ti cali dalla base o ti jumari fino alla partenza... questo per dire che c'e' veramente una sensazione di aria che punge.
È proprio dopo 20 metri di jumar, nel centro del muro giace l'8a piu' famoso d' australia, e indicato come il piu' bello del mondo (mmmmnha, ma sicuramente capolavoro): SERPENTINE.
Linea mastodontica e mortale, purtroppo manca a mio avviso di quella personalità tanto cara a me ed al nando... praticamnte non la ricordo, ma sicuramante la consiglio. L'onsight è dura a taipen ragazzi, ma sulla scheda della via troverete il flash per i 5 pezzi di trad necessari (ma perchè non saltarli... alcuni arditi lo fanno...volo di 40 metri assicurato, ma tutto sicuro).
Personalmente mi considero un criticone ed una puttana. Mi innamoro di una via giusto il tempo di farla e poi le sputo addosso provando la prossima. Non ho mai avuto una via "stella" nel mio repertorio, ma sicuramente le cose cambiarono dopo averprovato GROOVY.
A masterpiece. Non descrivo mai una via...quindi dovrete andare a provarla... ma non ho mai visto movimenti cosi' belli ed al tempo stesso cosi' possibili...la tipica via che la fai e ti senti il sharma.
Orgasmica.
Concludendo, I grampians sono il meglio dell'arrampicata australiana, e taipen la falesia da vedere.
Anche taipen, comunque non e' siurana: le vie sono poche, lo spittaggio (psicologicamente) assassino e pensato per essere aggiustato con qulache friend, lo stile unico e assolutamente non commerciale... tutte cose che tengono questa falesia ben lontana dai riflettori, ma meglio cosi'.
Ci sono centinaia di progetti, ma le classiche sono poche e in 20 giorni si fa tutto (io ce ne ho messi 10 haha, che sboron de merda che sono=).

Suggerisco a tutti di seguire il mio percorso e farsi un campo base agli arapiles e viaggetti ai grampians di uno o 2 giorni.
La guida completa online:
http://www.climb.org.au/index.php?page_id=10&action=area&area_id=98
Da notare come in australia sempre presente le stelline (da 0 a tre: un misto tra bellenza e classicità) e la spiegazione, indispensabile vista la natura trad di molte delle linee.



CONCLUSIONI

Se togliamo il lavoro facile, i grandi spazi aperti e quei 4 animali del menga, l'australia veramente è un posto del casso.
Impensabile andare in australia ad arrampicare le più belle linee del mondo: restate in europa che ce n'è per 4 vite e mezza.
Detto questo, a tutti quelli in fuga dalle responsabilità della vita, dalla moglie o dal mutuo, dalle spese universitarie del figlio comunistoide o dalla morosa che sai che ti fa i corni ma non la sgami mai, il campeggio degli Arapiles è il posto per voi... si vive praticamente gratis e si arrampica il giusto, ogni tanto arriva una svedese per sbaglio e regolarmente stuprata dal branco viene sotterrata da qualche parte, togli le patate in stagione alla vicina fattoria e ciai pure I soldi per del tavernello, poi c'è la stagione delle cipolle...e cosi' via. la vita e' facile e molto più relax di tonsai...c'è il laghetto per fare il bagno... canna da pesca... cappello de paja e canotto...
A tutti i Tom Sawyer Wannabe dico: Arapiles è il posto per voi!
E a tutti i Ramonet Wannabe invece dico: andate in spagna che è meglio!

Volver al listado

Comentarios

  • bravo dario, bel racconto, manda qualche foto tua col cappello de paja ;-)

    15-07-2010

  • SUPER!!! Davvero splendido report!!!!!!!

    15-07-2010

  •  
    Anónimo:
    belle le foto!

    07-09-2010

  •  
    Anónimo:
    il maestrooooooooooooooo!

    08-09-2010

  •  
    Anónimo:
    Ottimo articolo! dentro c'è tutto il condensato del viaggio arrampicatorio.  letto sul cesso , ora ho le gambe tutte informicolate ma ne è valsa la pena. gio  

    23-07-2012